‘Jona. Il piccolo astronauta’ è il libro di Adriano Moruzzi edito da Vertigo Edizioni.
Il romanzo appartiene al genere fantastico e racconta la storia di un bambino, Jona, che sogna di andare nello spazio. E’ un sogno comune a molti bambini, ma non tutti hanno la caparbietà di Jona, che non accetta di chiudere il suo desiderio in un cassetto. Lui vuole riuscire e si impegna con ogni mezzo per raggiungere l’obiettivo che si è prefissato. Ecco che allora, con grande determinazione, inizia a documentarsi sul modo in cui costruire una navicella spaziale, trovando addirittura un precedente: qualcuno che ha costruito la navicella prima di lui.
La navicella si chiama Lampo e sarà il lasciapassare di Jona verso il mondo dei sogni. A bordo di Lampo partirà infatti alla volta dell’universo, attraversando pianeti sconosciuti e forme di vita inimmaginabili. Il viaggio sarà non solo un’avventura, ma anche una continua scoperta, perché porterà il bambino in luoghi ospitali e in altri ostili, fino a condurlo addirittura in un buco nero. E proprio lì Jona avrà forse la sorpresa più grande, perché scoprirà che il luogo non rispecchia il nome: all’interno non è affatto buio e senza vita, anzi, tutto il contrario …..
In questo romanzo confluisce tutta la precedente esperienza in campo letterario dell’autore. Il libro è infatti il suo primo romanzo fantastico, mentre in precedenza si è cimentato spesso nella letteratura per bambini, scrivendo racconti di vario genere. La sua passione per i bambini e l’amore per la scrittura confluiscono in un libro godibile anche per gli adulti oltre che per i più piccoli. Leggerlo insieme potrà essere particolarmente piacevole …
Noi di Vertigo Edizioni abbiamo intervistato l’autore per conoscere meglio lui e le motivazioni che lo hanno spinto a scrivere la sua storia e a condividerla con il pubblico. Per noi e per i lettori è sempre importante avvicinarsi agli autori di più e in modo più profondo, così da scoprire i retroscena su di lui e sulla genesi del romanzo.
Di seguito riportiamo l’intervista ad Adriano Moruzzi.
Quanto contano i sogni nella vita?
I sogni nella mia vita hanno sempre avuto una grande importanza. Più che sogni però erano obiettivi, obiettivi che mi prefiggevo di raggiungere, magari con sacrificio, ma sempre con determinazione. Desideravo una famiglia e ne ho avute due bellissime, sognavo dei figli realizzati e ho due figli meravigliosi, un lavoro ben retribuito? Con alterne vicissitudini ho ricoperto incarichi importanti in diverse aziende. Mi piaceva viaggiare e ho visitato mezzo mondo e in particolare diversi paesi africani. Infine mi sono cimentato nella scrittura per puro piacere personale e ho scritto la mia autobiografia, diversi libri di favole per bambini e infine questo mio primo romanzo fantastico del quale vado orgoglioso.
Quale messaggio hai voluto lanciare con il tuo libro?
Non ho particolari messaggi da lanciare. Non sono un politico, non sono un filosofo. Sono un uomo cresciuto dai miei genitori con alcuni valori imprescindibili e fondamentali : il valore della democrazia e del rispetto verso gli altri. Non sopporto le ingiustizie, le prevaricazioni, la violenza sulle donne e in generale sui più deboli. Questi oltre alla voglia di viaggiare per conoscere altre culture sono i messaggi che le avventure di Jona nello spazio vogliono trasmettere ai giovani lettori che vorranno seguirlo nelle sue avventure tra un pianeta e l’altro. Jona viaggia per curiosità, per ampliare le sue conoscenze. Jona vuole riportare sulla terra insegnamenti appresi dalla vita di altri popoli, ma soprattutto riportare un messaggio di pace e di rispetto verso il prossimo.
A quale tipo di pubblico ti rivolgi, in particolare?
Mi auguro che il mio romanzo venga letto da giovani adolescenti, otto, tredici quindici anni, appassionati e curiosi. Spero di stimolare la loro fantasia e la voglia di viaggiare. Mi piacerebbe che il mio romanzo entrasse nelle scuole, e venisse proposto dagli insegnanti come lettura estiva, che fosse fonte di discussione su alcune affermazioni forti contenute nei diversi capitoli. I giovani rappresentano il futuro, la terra e le istituzioni saranno nelle loro mani entro pochi anni: è necessario che affrontino le sfide del futuro con un bagaglio di conoscenze, di fantasia e di curiosità con il mio romanzo fantascientifico vorrei aver contribuito, anche se in piccolissima parte, alla formazione di una generazione con queste caratteristiche.
Hai delle abitudini speciali quando scrivi?
Scrivo di getto e scrivo senza fermarmi o rileggere. Scrivo per ore e ore, salvo poi fermarmi anche per giorni o settimane. Seguo solo una labile traccia, un canovaccio molto generico, ma soprattutto mi appunto per sommi capi ciò che ho scritto per non correre il rischio di ripetere le stesse cose scritte magari tre capitoli prima. Ho passato il periodo del lockdown da solo nel nostro appartamento sul lago di Garda. E lì, per esempio, per restare in costante contatto con le mie nipotine, sono nate le favole da giardino. Favole che coinvolgevano in mille avventure tutti gli animaletti che vivono nel nostro giardino o nelle zone, sulle montagne attorno al lago.
Stai già lavorando a un nuovo progetto dopo ‘Jona. Il piccolo astronauta’?
Il mio cervello è in continua ebollizione. Al momento sto collaborando con una illustratrice americana all’illustrazione delle favole scritte in lockdown, contemporaneamente sto scrivendo il secondo romanzo delle avventure di Jona il piccolo astronauta che affronta un secondo meraviglioso viaggio nell’universo infinito. Ma sarà davvero infinito. Lo scopriremo solo leggendo.
Per finire, ma non per ultimo, sto pensando di creare un nuovo personaggio e di ambientare le sue avventure in Africa. Ma di questo non voglio parlare fino a quando non avrò steso almeno un paio di capitoli. Se vorrete seguirmi, scoprirete presto chi andrà in Africa e quali avventure vivrà.
Noi di Vertigo Edizioni ringraziamo ancora una volta Adriano Moruzzi per averci dedicato il suo tempo e per aver risposto con disponibilità e sincerità. Da parte nostra, siamo stati lieti di averlo accompagnato nel percorso editoriale che ha portato alla pubblicazione del suo manoscritto ‘Jona. Il piccolo astronauta’. Gli auguriamo di avere il riscontro che desidera e di portare a compimento le sue opere future.